martedì 4 settembre 2012

Capitolo 2 - parte1

FREAK NATION
Jam pony Messenger Service
11:50  VENERDI, 7 MAGGIO 2021
Il suo cuore trapiantato donato da Jack martellava, la transgenica, che il pubblico conosceva solo come 452, era pronta a uscire da Jam Pony in una notte fredda illuminata di  rosso e blu dalle luci delle auto della polizia. Lei e un gruppo dei più fidati, i suoi amici - fratelli e sorelle nella lotta per essere liberi -  le sembrava di essere in custodia, in procinto di essere scortata da quella che sembrava essere una squadra di SWAT ufficiali. I lunghi capelli neri sciolti, la sua camicia nera e i pantaloni avvolgenti erano macchiati di sporcizia - le conseguenze di un feroce round, corpo a corpo con un commando collegato al Ames White. Ma 452, Max per i suoi amici, era ancora indomita, e nemmeno insanguinata. Tuttavia, il sangue poteva ancora scorrere e alcuni lo avevano gia’ versato. La situazione degli ostaggi al Pony Jam era iniziata accidentalmente, letteralmente. In precedenza, prima del tramonto, Mole, la lucertola transgenica, coraggioso, ma impulsivo e il suo mastodontico amico Joshua, che i tabloid hanno definito un "ragazzo cane", avevano appena raccolto due transgenici diretti a Terminal City, i dieci blocchi quadrati di terreno incolto, deserto biochimico,  in cui  gli emarginati sociali, generati dalle manipolazioni genetiche del progetto Manticore, avevano preso la residenza.
Gli abusivi transgenici potevano sopravvivere dietro le recinzioni, nonostante le fuoriuscite chimiche  e biotecnologiche, dove gli esseri umani tutti i giorni si ammalano e muoiono, i transgenici, sia i  bellissimi esemplari fisici come Max o Alec, o i “mostri”  genetici, come l'uomo lucertola e il ragazzo cane, era stato immunizzati contro tali veleni ... una bella cosa che  Manticore aveva fatto per loro, ad ogni modo. Accompagnata da un ragazzo di nome Dalton, la giovane donna, Gem, un X5, era incinta e in procinto di partorire, così Mole aveva fretta di farla giungere al santuario squallido che era Terminal City. Avevano percorso poca strada ed erano al blocco due quando urtarono un camion pieno di spazzatura ammucchiata, quello che doveva essere un piccolo urto al paraurti , un incidente si trasformo’ in un disastro. Costretti a fare una corsa per l’odio per i mutanti della folla che si era raccolta, Mole, Joshua, e i due nuovi arrivati ​​avevano cercato rifugio nel servizio di corrieri in bici, dove Max e due altri transgenici, Alec e CeCe, lavoravano.
Ma i poliziotti erano già sulle loro tracce,  e si sviluppo’ rapidamente una crisi con ostaggi. Alec e CeCe aveva preso posto come ostaggi insieme agli Ordinari che divennero prigionieri, anche se il bello, di solito egocentrico Alec alla fine si manifesto’ come transgenico, quando dovette intervenire  in aiuto di Max. In un primo momento Max non era stata sulla scena, e l’uomo lucertola, Mole, aveva terrorizzato i suoi amici,  ma quando arrivo’, Max prese il sopravvento e ben presto gli ostaggi si resero conto che loro e i loro "carcerieri" erano posti di fronte alla stessa sfida: rimanere in vita. Non molto tempo prima, Max e il negoziatore del dipartimento di polizia, Detective Ramon Clemente, avevano  raggiunto un accordo per il quale avrebbe fornito un furgone, un mezzo per la  fuga, in cambio di meta’ degli ostaggi.
Sembrava che Clemente, capo della squadra SWAT avesse fatto marcia indietro, da quanto promesso, ma in realta’ era Ames White, l’agente della CIA che con agenti antitransgenici, aveva scatenato i suoi cecchini nascosti. Max e i suoi soci non ce l'avevano fatta ad arrivare al furgone. Se Logan Cale non fosse saltato verso la loro parte, saltando con la propria arma distruttiva, tirandosi dietro i cecchini, Max e il suo gruppo non ce l’avrebbero mai fatto a rientrare nell’edificio. Ma essi fecero un frenetico rientro nel JamPony, dopo che  un sinistro fuoco incrociato in pochi istanti era diventato fatale prendendo CeCe. Anche se con una tale terribile perdita, erano sopravvissuti in questo giorno ... ma aveva ancora un lungo cammino da percorrere prima che potessero essere qualcosa di simile al sicuro. Se un solo poliziotto là fuori avesse notato che agli accompagnatori SWAT in marcia non erano quelli che avrebbero dovuto essere, il bagno di sangue sarebbe ricominciato. Se fosse andata così, se lei e Logan Cale fossero morti, almeno avrebbero potuto morire insieme. Amava quest'uomo, che ancora una volta aveva rischiato la sua vita in prima linea per lei e la sua causa; per proteggere lui, gli aveva detto che non lo amava più, e anche cercato di convincersi che poteva vivere senza di Logan Cale. Ma nel bagliore delle luci lampeggianti dei poliziotti e dei mass media, lei sapeva che non era vero. Logan Cale, alto, occhi azzurri, con quegli irti capelli castano-biondi e sorriso timido ... come avrebbe voluto baciarlo e dirgli quello che realmente sentiva. Ma era impossibile, sicuramente era stata Renfro, la cagna, a farlo a Manticore. Anche con Manticore rasa al suolo, quello che avevano fatto gli scienziati pazzi, che avevano creato lei e Alec e Joshua e le anime di tanti altri, metteva ancora tutti in difficoltà con la sua cazzo di vita e quel virus cosi’  specifico che aveva infettato Max e con la fine non compianta di Renfro non aveva ancora scoperto come  curarlo, e se avesse toccato Logan, se la loro carne si fosse incontrata in alcun modo, beh, sapeva che sarebbe stata la morte per lui.
Eppure, nonostante tutti i guai che aveva procurato, l'angoscia che gli aveva portato, Logan era venuto di nuovo in suo aiuto, non era cosi’? Sparando contro i cecchini, aveva aiutato Mole a tenere a bada gli assassini mentre gli altri rientravano nuovamente dentro l'edificio. Era anche rimasto al suo fianco a fornire fuoco di copertura mentre si trascinava CeCe all’interno. La situazione di stallo era andata avanti fino a sera, quando White aveva finalmente portato la sua squadra SWAT, squadra orientata al successo. Max sorrise al pensiero. Il team di successo era stata duro, molto duro, ma lei e i suoi fratelli e sorelle, e perfino alcuni degli ostaggi, che erano schierati con i transgenici ormai, avevano li avevano presi per i fondelli. Max aveva lavorato duramente di non prendere la vita di nessuno. Joshua, faccia a faccia con Ames White, l’uomo che aveva ucciso una persona cara al gigante normalmente delicato, aveva quasi spezzato in due il bastardo. Ma Max sapeva quanto fosse importante non uccidere, per non alimentare la frenesia dei media, alimentata da White e altri, che avevano convinto gran parte del pubblico che i transgenici erano mostri, bestie disumane degne solo di macellazione. Ora hanno avuto l'opportunità di fuggire nella notte e forse, almeno per un po’, essere al sicuro. Soltanto questa ultima sfida da superare .... nascosti dentro l'uniforme ingombrante di uno dei membri della squadra SWAT di White, il capo coperto da un casco in kevlar, Logan con il volto dietro gli occhiali colorati, spinse, apri’ la porta d'ingresso e gridò: " Giù le armi! Cessate il fuoco. Esce la squadra." Poi Logan fece strada fuori, nell'aria fresca della notte.

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